Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson completano la Dawn Wall su El Capitan

Il 14 gennaio 2015, dopo 19 giorni in parete dopo anni di tentativi, gli statunitensi Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson hanno compiuto la storica prima salita in libera di Dawn Wall su El Capitan, Yosemite, USA. Alta quasi 1000m e con due tiri gradati 5.14d (9a), questa è probabilmente la big wall più difficile al mondo.

La storica prima salita in libera della Dawn Wall si è conclusa il 14 gennaio 2014 quando il 36enne Tommy Caldwell e il 30enne Kevin Jorgeson hanno raggiunto la vetta dopo aver salito in libera tutti i tiri lungo i quasi 1000m della parete SE di El Capitan. Il loro successo corona anni di sforzi, non solo gli ultimi sette spesi ad esplorare quei 32 tiri della via, più volte descritta come la più difficile big wall salita in libera al mondo.

Tommy Caldwell, uno dei climber più talentuosi degli Stati Uniti d’America e senza dubbio uno dei più esperti climber dello Yosemite della sua generazione, ha iniziato nel 2007 a sognare una linea che avrebbe unito le famose linee di arrampicata artificiale Mescalito e New Dawn, due vie cult a destra della famosa The Nose. Il tutto per salire “la più continua, liscia e ripida parete di queste dimensioni in Nord America”, circa 60% della via percorre la linea di Mescalito, mentre gli altri tiri seguono le linee di New Dawn, Adrift oppure sono nuovi varianti scoperte da Caldwell e Jorgeson durante il corso delle loro esplorazioni verticali.

Quello che aveva immediatamente reso questo via diversa dalle altre 100 sul “Big Stone” erano le sue immense difficoltà tecniche unite alla implacabile intensità dei diversi stili di arrampicata: placca verticale su prese taglienti come un rasoio, diedri appena accennati, profonde fessure, enormi offwidths… la stragrande maggioranza dell’arrampicata è più difficile di 5.13 (8a), ed i tre tiri chiave sono stimati, rispettivamente, attorno al 5.14d (9a), 5.14d e 5.14d se si sceglie la variante Dyno come ha fatto Jorgeson oppure 5.14a (8b+) se si opta per la variante Loop Pitch come ha fatto Caldwell. Alcuni anni fa Caldwell aveva tentato di spiegare queste difficoltà, raccontando che la via era “la cosa più pazza che io abbia mai provato in assoluto”, aggiungendo “E’ al di sopra e supera qualsiasi cosa che io sia mai stato in grado di fare finora. Si tratta di un compito arduo, ma allo stesso tempo affascinate. E’ il prossimo passo, la progressione in avanti per quanto riguarda l’arrampicata in libera sulle big wall.”

All’inizio del 2009 Caldwell ha iniziato i suoi primi tentativi seri, scendendo in corda doppia dall’alto per scoprire i segreti della linea e, spesso, arrampicando da solo. Essere l’unico su una parete così imponente non è stato facile e quando, più tardi in quella stagione, Kevin Jorgeson si era fatto avanti chiedendo di far parte del progetto, Caldwell ha accettato. Famoso soprattutto per i suoi difficili boulder e monotiri pericolosi, Jorgeson non aveva mai salito una big wall prima di allora ma il suo arrivo, alla fine dei conti, si è rivelato la chiave del successo.

Prima di poter brindare però Caldwell e Jorgeson hanno dovuto affrontare una strada lunga e tortuosa: i due hanno trascorso le successive stagioni tentando la via, trovando nuove sequenze, provando i movimenti, capendo le sezioni psicologicamente impegnative a causa delle protezioni distanziate, pianificando e migliorando la tattica… oltre 120 giorni sono stati investiti sul progetto che presto sarebbe diventato noto come il Climb of the Century, la salita del secolo. A volte Caldwell e Jorgeson sono stati aiutati da altri climber, a volte hanno affrontato importanti ostacoli (Jorgeson si era infortunato la caviglia e Caldwell le costole), ma nemmeno per un istante i due hanno considerato di abbandonare il loro progetto. “Abbiamo delle percezioni su dove si trovino i nostri confini. Ma forse sono completamente sbagliate…” ha spiegato Caldwell e, proprio con questo in mente e con l’obiettivo di trovare la migliore aderenza possibile, i due hanno iniziato a spostare i loro tentativi verso fine novembre e dicembre, arrampicando spesso di notte, guidati dalla luce delle loro lampadine frontali.

Ogni nuova stagione in parete ha portato con sé nuovi stimoli e mentre i due tenevo aggiornate le loro famiglie e gli amici sui loro progressi attraverso Internet direttamente dalla via, nel novembre 2014 a Caldwell è riuscito il colpo grosso: dopo sei anni di sforzi è finalmente riuscito a liberare l’ultimo tiro chiave. Questo significava che tutti i tiri erano stati saliti in rotpunkt, e che quello che mancava ora era di salire tutto in libera dal basso. Facile dirlo, un’impresa farlo. Dopo essersi riposati ai primi di dicembre, il 27 Caldwell e Jorgeson sono partiti per il loro storico tentativo della libera dal basso. Pochi giorni dopo tutto il mondo con i testa i maggiori quotidiani statutinitensi ha cominciato a seguire le loro prodezze con il fiato sospeso. Il resto, come si dice, è storia.

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Il futuro ci aiuterà a capire meglio il presente e mettere nel suo giusto contesto quello che Caldwell e Jorgeson hanno raggiunto durante questa monumentale salita ed è indubbio che questo risultato significa molto per tutti. Adesso per esempio c’è una nuova via in libera su El Capitan, che racchiude una nuova dimensione di difficoltà, pronta ad accogliere chiunque vorrà misurarsi e forse anche, un giorno, fare ancora meglio. Con ogni probabilità è la più difficile del suo genere al mondo – che ovviamente non significa che è la più difficile al mondo – ma certamente significa che nello Yosemite (e su big wall con un avvicinamento analogamente facile) Dawn Wall non ha uguali. E Dawn Wall non ha uguali per quanto riguarda l’inedito interesse positivo che ha generato in tutto il mondo e che ha superato tutte le aspettative. Forse persino quelle di Caldwell e Jorgeson stessi, che a volte, siamo sicuri, avrebbero preferito stare un po’ più lontani dai riflettori internazionali. Ma per una volta, grazie a loro, l’arrampicata non era messa sotto la lente d’ingrandimento per i suoi terribili morti e sciagure, ma per le sue bellissime aspirazioni e realizzazioni.

DAWN WALL TIMELINE
2007 autunno
– Tommy Caldwell considera una linea in libera sulla parete SE di El Capitan. La linea da lui immaginata unisce la famosa Mescalito (Charlie Porter, Hugh Burton, Steve Sutton, Chris Nelson 1973) con New Dawn (Charlie Porter, Yvon Chouinard, Chuck Pratt Dennis Hennick, Chris Jones 1974) ed alcune sezioni di Adrift (Steve Quinlan, Paul Pritchard, 1995) oltre ad aggiungere nuove varianti.

2009 aprile -Tommy Caldwell effettua i suoi primi tentativi seri calandosi in corda doppia dall’alto per tentare la parte superiore della via. In numerose occasioni non ha un compagno di cordata e arrampica da solo e, anche se riesce a individuare la maggior parte della via, alcune sezioni importanti rimangono inviolate. Il progetto è conosciuto inizialmente come Mescalito project.

2009 ottobre – Kevin Jorgeson, famoso soprattutto come fortissimo boulderista, si unisce a Tommy Caldwell. Insieme provano le sezioni chiave della parte centrale della via e fanno notevoli progressi, in particolare il tiro chiamato Dyno Pitch, 500m sopra il fondovalle, per il suo enorme lancio verso sinistra. Con l’arrivo dell’inverno i due si ritirano.

2010 marzo – Caldwell e Jorgeson tornano al Big Stone. I due utilizzano Internet per inviare aggiornamenti in tempo reale dei loro progressi. Le alte temperature li costringono ad aspettare la fine dell’estate.

2010 ottobre – I due si calano dalla cima, stabiliscono il campo base sulla Wino Tower e poi lavorano i tiri chiave nella sezione centrale sotto di loro. Tentano i tiri di notte per trovare l’aderenza migliore, come Lynn Hill durante la sua famosa salita in libera ed in giornata di The Nose nel 1994.

2010 novembre – Dopo aver provato la via per circa 65 giorni in tre stagioni, Caldwell e Jorgeson fanno il loro primo serio tentativo dal basso. Anche se sono soli in parete, il mondo dell’arrampicata li “guarda” attraverso Twitter, Facebook e i loro blog personali.

2011 ottobre – Caldwell e Jorgeson ritornano per provare il progetto, ma Jorgeson si infortuna la caviglia durante un tentativo di afferrare il famoso lancio sul Dyno pitch. Scrive: “Mi sento fuori posto, senza l’esposizione sotto i piedi, la magnesite sulle mie mani, il rumore dell’attrezzatura, il dolore di quelle taglienti prese sotto le mie dita, e il compito monumentale che ci siamo scelti da così tanto tempo… Ma essere un membro di una squadra significa agire con disinteresse nel nome del successo. Se Tommy fa la via senza di me, sarò felice di aver contribuito a portare il progetto verso il suo compimento. Se non ce la fa, ci torneremo. “

2011 novembre – Caldwell effettua un importante tentativo dal basso insieme a sua moglie Becca, ma si arrende dopo più di una quindicina di giorni in parete e dopo aver salito i primi 12 tiri. Pur avendo trascorso più di 80 giorni sul progetto, afferma: “Sono ancora molto motivato, ispirato ed anche un po’ ossessionato da questo progetto. Ogni stagione imparo nuove strategie e mi avvicino sempre di più. Non penso che sarò in grado di lasciarla andare per adesso.”

2012 novembre – La nuova stagione autunnale porta con sé rinnovata energia sotto forma di Jonathan Siegrist. Insieme il trio trova una nuova sequenza sul tiro chiave e sebbene salgano sia la parte bassa e la parte alta della via, la parte centrale si dimostra ancora troppo difficile e la stagione termina con un nulla di fatto.

2013 ottobre – Dopo due settimane di Shutdown statunitense che ha come effetto, tra le varie cose, anche la chiusura di tutti i parchi nazionali, l’arrampicata si riprende sul Dawn Wall. Chris Sharma si unisce brevemente al team. Caldwell viene ferito in un incidente quando il suo haulbag si stacca, ed è costretto ad abbandonare temporaneamente il suo tentativo. Jorgeson continua e si concentra esclusivamente sui tre tiri chiave: 14, 15 e 16.

2013 dicembre – Caldwell recupera bene e nonostante l’inizio di inverno si registra un importante passo in avanti: Caldwell libera il 15° tiro. Jorgeson spiega la loro tattica: “Il nostro obiettivo è partire dal basso e salire fino in cima alla parete con entrambi, Tommy ed io, che saliamo in libera ciascun tiro. Se cadiamo, ci caliamo e riproviamo il tiro. Questo è lo stile che vorremmo adottare: solo in questo modo considereremo la via liberata. Non stiamo salendo terreno vergine. Sappiamo esattamente dove corre la via e come bisogna salirla.”

2014 novembre – Caldwell e Jorgeson tornano, ancora una volta nel mese di novembre per trovare le migliori condizioni. I due continuano a scoprire importanti nuove sequenze che rendono la salita più efficace. Il 18 novembre, dopo sei anni di sforzi, Caldwell libera l’ultimo tiro difficile. A tarda notte scrive “Questo significa ufficialmente che tutti i tiri difficili sono stati liberati. Sono così eccitato che mi tremano le mani!” I due decidono di tornare a casa e recuperare prima del loro tentativo definitivo a dicembre.

2014 27 dicembre – Caldwell e Jorgeson iniziano il loro tentativo dal basso sulla Dawn Wall. In soli tre giorni salgono i primi 10 tiri, di cui due 8b+, ed arrivano ai tiri chiavi un giorno prima del previsto. Stabiliscono il loro campo base bordo nei portaledge a metà parete. Alcuni amici li riforniscono di cibo e acqua dal fondovalle.

2015 4 gennaio – si registra un interesse senza precedenti nella “Salita del secolo”, grazie anche alle pubblicazioni nella stampa generalista statunitense come National Geographic e The New York Times. Sui social networks il loro tentativo diventa “virale” e attira l’attenzione di tutto il mondo, come nessuna altra via di arrampicata di recente memoria.

2015 7 gennaio – Caldwell riesce a salire in libera i tre tiri chiave, scegliendo di evitare il lancio sul Dyno pitch e di seguire la variazione in libera che scende per 10m per poi continuare verso sinistra. Jorgeson invece viene bloccato dal 15° tiro e il suo tentativo si arena. Mentre Jorgeson lotta contro le difficoltà fisiche e psicologiche, Caldwell trascorre i successivi giorni a salire in libera fino alla Wino Tower, (il 20° tiro), che segna la fine delle difficoltà tecniche. Caldwell potrebbe spingere in avanti e concludere la via, ma decide di aspettare il suo compagno di scalata. Questo era, ed è, la loro salita come team.

2015 10 gennaio – Il giorno si annuncia con cielo coperto e Jorgeson rompe l’incantesimo: dopo un totale di 11 tentativi sparsi su 7 giorni, finalmente libera il 15° tiro. Gli riesce subito anche il lancio sul 16° tiro per poi cadere un po’ più in alto nel diedro, ma poi libera anche questo tiro il giorno successivo. I giorni successivi sono spesi salendo in libera fino alla Wino Tower per recuperare il ritardo e raggiungere Caldwell.

2015 13 gennaio – Impiegando più tempo del previsto, Caldwell e Jorgeson salgono i successivi sette tiri e bivaccano sulla Ship’s Bow. Questa è la loro ultima notte in parete.

2015 14 gennaio – Alle 15:30 Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson raggiungono la cima di El Capitan dopo aver salito in libera tutti i tiri delle Dawn Wall. Una piccola folla di amici li aspetta in cima e a conferma dell’enorme interesse suscitato da questa salita arriva persino un Tweet di congratulazioni dal Presidente Barack Obama.