Mille e più Melloblocco
Il 7-8/05 si è svolto il Melloblocco, il grande raduno internazionale di sassisti organizzato in Valle di Mello dalle Guide Alpine della Lombardia.
Impressioni da Melloblocco. Domande (per mille e più risposte), tante quanti i Boulder che non risolverai mai. Ritmi che si rincorrono lenti, come pensieri tra le nuvole. Tanti i colori, tanti che gli occhi si fan pieni per prenderli tutti. La valle s’è vestita di tonalità calme, tranquille. Dell’irreale verde dei prati, punteggiati di roccia. Di giallo, tanto giallo e ancora giallo. Tutto uguale e tutto diverso, come i mille e più che l’indossavano. E poi, in alto, c’è quel bianco immobile, che precipita, che curva e ri-precipita. Avete mai visto una cascata sospesa, che curva e poi dritta s’inabissa a valle? Avete mai sentito l’acqua che canta proprio per voi? Per i mille e più che sono attorno a voi?
C’è qualcosa che non afferri negli occhi di questa valle. C’è qualcosa che intuisci e senti negli occhi di chi ti guarda, di chi soppesa il passaggio, di chi accarezza gli appigli. Cerchi di comprendere. Ma non c’è nulla da afferrare, da risolvere. C’è solo da guardare. Da trovare la sequenza che ti riporti in cima alla tua roccia, magari solo con la fantasia. Mille e più sguardi che s’incrociano. Tanti pensieri. Tante parole. Mille e più "ciao-come-stai" s’intrecciano, s’abbracciano, si lasciano, si ritrovano. E scopri che ancora sorridi, che anche gli altri sorridono. E poi, quanto silenzio! Confortante, tranquillo silenzio, pieno di discorsi solo accennati, ma che (per una volta) ti sembra di comprendere, di accettare. Ritmo lento. Mellow. Melloslow. Melloblocco di tutti. Di chi si gode il sole e di chi sale il lento e bellissimo sentiero che porta all’eden di prati e roccia.
Oggi i boulderisti fanno oh… C’erano mille e più crash pad, tutti pronti ai morbidi atterraggi per incalcolabili voli. C’erano mille e più crash pad che non avevano nome, a disposizione di tutti. C’erano tante mani che si levavano, senza alcun comando. Tutte a proteggere chi cercava la sua sequenza tra la roccia. Non importa chi fosse, se era difficile il suo problema, se era un amico o uno dei mille e più. Al Melloblocco non si fanno troppe domande. E i mille e più sembrano non avere alcuna fretta. Non hanno limiti di tempo, solo la loro voglia comanda cullata dalla musica della Valle.
Non hanno età. I boulderisti del Melloblocco hanno dai due ai sessant’anni. Hanno mille e più età. Vengono da tante nazioni diverse. Ci sono quelli che la Valle l’hanno eletta a casa, e quelli che la Valle la vedono per la prima volta. Ci sono tutte le taglie possibili (il lungo, il corto, il pacioccone), tutti i gradi possibili (il facilissimo, il medio, il difficile e l’impossibile) perché siamo tutti bravi e tutto è relativo qui al Melloblocco. Ci sono i miti, quelli che hai visto solo sulle foto. E ci sono quelli che sono un mito perché non sai come fanno a risolvere ciò che tu (con 30 chili in meno, con 10 anni in meno, con un sacco di esperienza in più) non sai nemmeno comprendere.
Siamo in tanti e non sembriamo così tanti. Ogni scultura di granito, ogni roccia è una storia, un angolo per piccole-grandi comunità che si formano, si sciolgono e si ri-formano. Senza fretta si visitano tutti gli angoli del paradiso. Si ciondola, si soppesa la meta. Si guarda la mappa del tesoro. Una bellissima cartina, incomprensibile come quel passaggio che continua a respingerti, e chiarissima come il boulder che hai appena risolto. Il pellegrinaggio è continuo. Gli incontri si succedono. Si ripetono, e ogni volta è come la prima volta.
L’aria del Melloblocco porta sussurri inafferrabili come l’arcobaleno. Flash da Melloblocco. Come lo spirito sorridente di Simone che incontri per un attimo mentre vaga (invisibile) a vedere i blocchi che ha inventato. Come i tantissimi di cui vorresti raccontare, dire. Come quei quattro ragazzini stretti attorno alla loro roccia. Per prima parte la più grandicella. Appiglio, appoggio, si alza… mentre la più piccola della banda le sussurra: "Dai, magari diventi la campionessa mondiale". Fatalità, sullo sfondo della scena, c’è proprio la campionessa del mondo che si gode (ignara) tutto il sole della Valle.
Qui risolvere i blocchi sembra proprio la cosa meno importante. Anche se credo che nessuno sappia veramente quale sia la cosa più importante, quella che desidera di più oggi. Forse è quel passaggio che vedi fare a tutti, e che alla fine provi ma non ti riesce. Forse è tutta questa gente. Forse è tutta questa calma che non ti spieghi. Come non ti spieghi com’è possibile che tutti ti sembrino così gentili, come tutti siano così disponibili. Risposta non c’è o forse (chi lo sa?) sarà ancora nascosta in qualche passaggio non visto, non provato, mai sognato.
Una cosa è sicura della mia prima volta in Valle: il Melloblocco, la Val di Mello, non si può scordare, apposta siamo venuti in mille e più.
di Vinicio Stefanello
MELLOBLOCCO
Raduno internazionale di "sassisti"
VAL DI MELLO (SO)
7 – 8 maggio 2005
GUIDE ALPINE LOMBARDIA
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